Un Paese diviso tra due realtà profondamente diverse che non sono riuscite a integrarsi in 400 anni di convivenza: da un lato la maggioranza degli Indios che non vuole accettare la civiltà industriale, dall'altra la minoranza bianca ricca e le potenze industriali straniere che hanno in mano i giacimenti minerali. 

La maggior parte della popolazione è di origine india: 47% Amerindi, 52% meticci. 12% creoli, poi neri e mulatti; lingue ufficiali sono lo spagnolo e il quechua; la maggior parte degli abitanti è di religione cattolica, ma vengono seguiti anche culti animisti. 

Il Paese è tra i più poveri del continente, la disoccupazione è dilagante e l‘assistenza sanitaria inadeguata. L'istruzione è obbligatoria, ma gli analfabeti sono ancora numerosi. la popolazione si sta gradatamente spostando dagli altopiani alle città costiere provocando un aumento dell'urbanizzazione. la capitale è Lima (6415000 abitanti) ed è l’unica grande metropoli. Cusco, l’antico centro dell’Impero inca, ha perso oggi la sua importanza. 

L’agricoltura non riesce a soddisfare il fabbisogno interno. Si producono canna da zucchero, cotone, caffè, cacao, riso, frutta e verdura sulla costa. 

Vaste zone sono coltivate con tecniche arretrate dagli Indios. Produzione caratteristica è il chinino. Nelle zone più basse è diffuso l‘allevamento bovino; mentre negli alti pascoli andini si allevano lama, alpaca, pecore e capre. Ilsottosuolo è ricco di metalli e di petrolio. Inoltre nel Paese esistono numerosi impianti idroelettrici. L'industria è in via di sviluppo, soprattutto nel settore alimentare e tessile. Importante anche l'artigianato indio. 

La rete stradale è carente. I collegamenti vengono effettuati soprattutto per via aerea, ma vi sono anche ferrovie che si inerpicano sulle Ande, mentre il lago Titicaca e i fiumi amazzonici sono utiizzati per il trasporto fluviale. 

Il turismo costituisce una delle maggiori risorse economiche del Paese. 

L’impero inca, che aveva conquistato gran parte del territorio andino, venne annientato in pochi giorni dallo spagnolo Pizarro. 

Ciò che sorprende è che questa antica civiltà, che aveva costruito importanti città e 16000 km di strade dove veloci staffette mantenevano rapidi collegamenti, non conoscesse la ruota e gli attrezzi di metallo. 

La città sepolta di Machupicchu fu scoperta soltanto nel 1911. Situata in cima a un alto picco nella Ande a 2280 m d’altezza, è uno dei migliori esempi dell’architettura inca e deve il buono stato di conservazione al fatto che gli Spagnoli non riuscirono a scoprirla. La città si sviluppa su terrazze digradanti: ai livelli più alti erano situati gli edifici religiosi, più in basso le case dei nobili e, inline, quelle popolari.